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Eastern Europe in 1968: responses to the Prague Spring and Warsaw Pact Invasion

È uscita una nuova raccolta di tredici saggi che analizza la situazione e le reazioni in Europa dell’Est in seguito alla Primavera di Praga e all’invasione della Cecoslovacchia, nel 1968, da parte delle truppe del Patto di Varsavia. I paesi che vengono presi in considerazione sono quelli dell’ex Unione Sovietica e alcune nazioni in particolare come Ucraina, Moldavia e i Paesi Baltici. Due saggi sono interamente dedicati alla Cecoslovacchia e almeno uno per ciascuno dei seguenti paesi: Germania dell’Est, Polonia, Ungheria, Bulgaria, Romania, Jugoslavia e Albania. La raccolta spiega come mai molti dei regimi comunisti si opposero alle riforme di Alexander Dubček e sostennero l’intervento militare sotto la guida sovietica nel 1968, mentre altri rimasero distanti. Inoltre si analizzano le reazioni sociali agli eventi del 1968, tra cui l’opposizione popolare alla repressione della Primavera di Praga, espressioni di lealtà verso il socialismo sovietico o casi di indifferenza e incertezza. Tra le molte e complesse eredità del 1968 ci sarebbero stati lo sviluppo di nuovi modi di pensare sull’identità regionale, i confini, la destalinizzazione e il peso del passato.

McDermot K. e Stibbe M.,
Eastern Europe in 1968: responses to the Prague Spring and Warsaw Pact Invasion,
Editor Palgrave Macmillan: Londra 2018,
311 pp.

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