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La condizione dei rom costituisce in Repubblica ceca e in Slovacchia, così come in altri paesi d’Europa, un problema sociale di enorme gravità e tutto ciò rende ancora più preziosi quei segnali capaci di suscitare un segnale di speranza perché questa situazione possa migliorare.

A fine novembre il Museo della cultura rom di Brno ha premiato un insegnante slovacco per l’instancabile lavoro che da venti anni porta avanti a favore della educazione e del riscatto sociale dei suoi allievi rom. Si chiama Jan Sajko e fa il professore di educazione artistica in una scuola elementare di Jarovnice, un poverissimo villaggio rom a venti chilometri da Presov. I suoi studenti provengono da condizioni di totale miseria e di emarginazione. A prima vista una causa persa in partenza, in un ambiente ai margini della civiltà. Eppure Jan nelle sue classe riesce però a coinvolgere i ragazzi in un percorso educativo che per molti di loro si rivela provvidenziale. Le immagini che presentiamo in queste pagine sono una testimonianza del loro lavoro e del clima che Sajko riesce a creare nelle sue classi.
Ricordiamo che la grande maggioranza dei 500 mila rom della Slovacchia vivono in condizioni di miseria, quasi sempre in un rapporto di conflittualità rispetto al resto della popolazione o comunque in una situazione di profonda emarginazione. La crisi economia ha reso ancora più drammatico questo stato di cose.
Nella Repubblica ceca, dove secondo le statistiche vivono 300 mila zingari, su una popolazione complessiva di dieci milioni di abitanti, la situazione non è molto più confortante. Anche di recente un sondaggio della Stem ha rivelato che l’83% dei cittadini cechi considera i rom dei disadattati da evitare e manifesta insofferenza nei loro confronti.
25 I premi della speranza II
Gypsy Spirit
Anche quest’anno abbiamo seguito la realizzazione del progetto Gypsy Spirit, una iniziativa, giunta alla seconda edizione, sostenuta dal governo di Praga allo allo scopo di valorizzare esempi di integrazione della comunità rom e premiare coloro che si prodigano verso questo obiettivo. L’idea è stata importata a Praga dalla Slovacchia, dove il Gypsy Spirit si svolge con il sostegno fondamentale della Slovenske elektrarne (compagnia energetica del gruppo Enel), a testimonianza di quanto questo tema sia importante anche sul piano della responsabilità sociale d’impresa.
Quest’anno, in Repubblica ceca, uno dei premi più significativi del Gypsy Spirit è andato alla scuola elementare Masaryk di Valašské Meziříčí, città all’estremo est del paese. Questa scuola, appena un anno fa, aveva fatto parlare di sé per il proposito di raggruppare i bambini rom in classi separate. Alla fine il direttore dell’Istituto ha abbandonato quell’infelice progetto di apartheid scolastico, disponendo che gli studenti fossero inseriti nelle classi senza distinzioni etniche, con l’unico accorgimento di affiancare degli insegnanti di sostegno ai ragazzi in ritardo coi programmi e con problemi comportamentali. I risultati sono stati molto soddisfacenti e la giuria del Gypsy Spirit ha premiato il coraggio di andare contro il senso comune dimostrando che l’integrazione è possibile.