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Un evento da standing ovation, al quale l’Italian Business Center ha avuto l’onore di dare un contributo organizzativo

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Standing ovation lo scorso 4 febbraio al Rudolfinum di Praga, al termine dell’opera di Puccini “La Bohème”, rappresentata in forma di concerto sotto la direzione del maestro Walter Attanasi.
L’evento ha segnato l’esordio in Repubblica Ceca del Festival UmbriaMusicFest, un progetto ideato e gestito dallo stesso Attanasi, direttore d’orchestra italiano, affermato in campo internazionale, che ormai da qualche anno ha scelto Praga come sua città di residenza.
L’UmbriaMusicFest è un festival itinerante che coniuga diverse forme d’arte – la musica sacra, la musica lirica, il jazz e la prosa – facendole convivere con le bellezze delle città ospitanti. Praga, città magica per eccellenza, una delle capitali più prestigiose della cultura musicale europea, non può che costituire un palcoscenico ideale per una manifestazione come questa.
A questo proposito va ricordato che l’UmbriaMusicFest ha da tempo attivato un interscambio culturale con la Repubblica Ceca, proponendo in Italia capolavori della musica ceca, come è capitato due anni fa con lo Stabat Mater di Antonín Dvořák, che è stato rappresentato ad Assisi e a Roma nella Basilica di Santa Maria Maggiore.
“Essere oggi a Praga è lo sviluppo naturale di questo percorso” ha sottolineato infatti il maestro Attanasi.
“Sono estremamente soddisfatto. È un evento che attendevo da anni e al quale tenevo in modo particolare, in considerazione anche del rapporto che ho con questa meravigliosa città, dove abito. Il mio obiettivo è di portare sulla scena a Praga almeno una grande opera ogni anno, in forma di concerto, come abbiamo fatto oggi”.
Il fatto che l’UmbriaMusicFest abbia scelto proprio La Bohème per esordire a Praga non è certamente casuale. “Vuole essere un omaggio alla Boemia” ricorda il maestro Attanasi, sottolineando le origini di questo termine francese, utilizzato oggi universalmente per indicare uno stile di vita non tradizionale, spesso di artisti e musicisti che conducono una vita modesta.
La parola bohemienne deriva infatti, con ogni probabilità, da quella moltitudine di studenti boemi che, per evitare le persecuzioni, lasciarono la loro terra durante la Guerra dei Trent’anni e dopo la sconfitta della Montagna Bianca, per trasferirsi a Parigi.
Alla vigilia della serata praghese – occorre dirlo – qualche perplessità aveva destato la scelta di rappresentare quest’opera in forma di concerto. La rinuncia alle scenografie poteva infatti sembrare azzardata. Alla fine però il pubblico, messo in condizione di riflettere con maggiore concentrazione sulla struttura prettamente musicale dell’opera, senza essere distratto dagli aspetti relativi all‘allestimento scenico, ha mostrato di apprezzare l’idea.
Un grande merito va riconosciuto ai solisti, molto bravi, che hanno affrontato con disinvoltura la forma insolita di rappresentazione, senza mancare di concedere agli spettatori una misurata ma efficace gestualità, in particolare Marcela Chacón (Mimì) e Luciano Ganci (Rodolfo).
Da sottolineare anche la prova dell’Orchestra (Bohuslav Martinů Philharmonic Orchestra di Zlín), voci bianche (il coro di Holešov “Bambini della Moravia) e il Coro della Città di Bratislava.
Il maestro Attanasi ha voluto ricordare come il progetto UmbriaMusicFest non sia nuovo a esperienze internazionali: “Il nostro festival è già arrivato con successo alla quarta edizione a Bratislava, grazie anche al rapporto di gemellaggio fra la capitale slovacca e la città di Perugia. Scopo dell’operazione è anche quello di promuovere l’arte italiana interagendo con realtà artistiche locali e internazionali
Molto appropriata si è rivelata la scelta del Rudolfinum, il prestigioso edificio neorinascimentale, oggi sede dell’Orchestra filarmonica ceca, che fu costruito nell’Ottocento per essere dedicato a Rodolfo (il primogenito di Francesco Giuseppe d’Austria e dell’imperatrice Sissi).
L’evento, che ha avuto l’obiettivo di promuovere la cultura italiana all’estero in occasione del 150esimo dell’Unità d’Italia, si è svolto in cooperazione con l’Ambasciata d’Italia a Praga e con l’Istituto Italiano di Cultura. A supporto dell’evento anche la regione Umbria, la regione e il comune di Zlín (Moravia), nonché alcune importanti realtà imprenditoriali italiane operanti nella Repubblica Ceca.
Progetto Repubblica Ceca ha avuto l’onore di presentarsi in veste di media partner

Di Kateřina Veselá