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“Non sono capace di fare miracoli, ma sono un uomo che crede ai miracoli”

Abbiamo avuto la possibilità di incontrare il nuovo arcivescovo di Praga, monsignor Dominik Duka, lo scorso 10 aprile, in occasione di un incontro con la stampa svoltosi presso il monastero benedettino di Brevnov. Poche ore prima, nella mattinata dello stesso giorno, il suo predecessore, cardinale Miloslav Vlk, gli aveva consegnato il pastorale arcivescovile nel corso della messa solenne celebrata nella Cattedrale di San Vito.
Il monsignor Duka ha risposto ai nostri auguri con una forte stretta di mano, con un sorriso amichevole e con l’immediata disponibilità a scambiare qualche parola in italiano. 
Sono stati appena pochi istanti, ma del nuovo primate della Chiesa ceca ci hanno immediatamente colpito la simpatia e la cordialità che egli sa trasmettere.
L’uomo è poi chiaramente dotato del dono della ironia, come ha chiaramente dimostrato durante la conferenza stampa, quando, con alcune battute di spirito, ha creato subito un clima di buon umore fra i presenti.
18 Duka arcivescovo
Parlando coi giornalisti, anche davanti agli argomenti più complessi, non è mai venuta meno la serenità del suo sorriso e delle sue parole.
La Repubblica ceca è notoriamente uno degli stati di maggiore diffusione dell’ateismo in campo mondiale e uno dei compiti maggiori che attendono monsignor Duka è quello di aprire maggiormente la Chiesa alla società ceca. “Non mi sentirete dire che la speranza è l’ultima a morire, perché io penso che la speranza non muoia mai” ha detto.
E‘ prevedibile inoltre che il monsignor Duka cercherà di introdurre un clima di maggiore vicinanza con la classe politica ceca. I rapporti fra Stato e Chiesa, nella Repubblica Ceca, risentono di questioni ancora tutte da risolvere. A un giornalista che gli chiedeva delle restituzioni ecclesiastiche, ancora non definite, e della Cattedrale di San Vito, la cui proprietà è contesa fra Stato e Chiesa, l’arcivescovo ha risposto: “Non sono capace di fare miracoli, ma sono un uomo che crede ai miracoli. E so che i miracoli sono talvolta anche una manifestazione di buona volontà”.
Tutto lascia pensare che al monsignor Duka non manchino le doti diplomatiche per risolvere con successo tali questioni. Nell’interesse della Chiesa e dello Stato, come egli stesso si è augurato. Gli abbiamo detto: “buon lavoro, Eccellenza!”

Di Giovanni Piazzini Albani