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Droga tipica di questo paese sin dai tempi della Cecoslovacchia, la metanfetamina comincia ora a invadere la Germania

Senso di onnipotenza, grande energia, esaltazione, la capacità di non dormire anche per tre giorni di fila. Poi il vuoto più assoluto, con l’individuo che progressivamente si riduce al livello di uno zombie. Sono questi gli effetti normalmente ricollegati alla pervitin, una metanfetamina di cui la Repubblica Ceca detiene il primato in Europa nella produzione.
Sin dai tempi della Cecoslovacchia, costituisce la sostanza stupefacente più tipica di questo paese, e ora, in conseguenza dei traffici nelle zone di confine, la pervitin comincia a impaurire anche i paesi circostanti, soprattutto la Germania.
Si tratta di un potente stimolante, con immediate conseguenze di assuefazione, che causa problemi devastanti al sistema nervoso centrale, persino più gravi di quelli della strettamente imparentata anfetamina. Generalmente viene fumata o sniffata e gli effetti sono istantanei, con un senso di dipendenza che diventa subito incatenante.
Nel resto del mondo la metanfetamina è storicamente diffusa negli Stati Uniti e nei paesi asiatici, mentre in Europa il polo di riferimento è appunto la Repubblica Ceca, come confermato anche di recente da Jakub Frydrych, il numero uno della Unità antidroga della polizia ceca. La produzione nazionale raggiunge una quantità di almeno dieci tonnellate all’anno, di cui un terzo destinato ormai alla esportazione.
Lo psichiatra Tomáš Zábranský – responsabile del Centro di studi delle dipendenze della facoltà di farmacia della Università Carlo, nonché consulente del governo per le politiche antidroga – non mostra alcun dubbio nell’affermare: “oggi la Repubblica Ceca in campo mondiale produce la qualità migliore e coi metodi più semplici di perník”.
Perník (panpepato) è uno dei tanti modi gergali coi quali si definisce la pervitin, che viene chiamata anche piko, o peří (piuma). Nei paesi anglosassoni, ma anche in Germania, lo slang della strada prevede espressioni come crank, speed, meth e soprattutto crystal meth. La sostanza, che generalmente viene spacciata in forma di polvere di cristallo, ricorda infatti un pezzo di ghiaccio.
In Repubblica Ceca, secondo le autorità e le statistiche, ne fa uso lo 0,7% della popolazione, di cui almeno 30 mila con gravi problemi di dipendenza.
Un tunnel descritto in maniera molto incisiva dal giornalista d’inchiesta Radek John nel libro Memento, che narra appunto il dramma di un uomo schiavo di questo stupefacente. Nel cinema è stato invece il film Piko, di Tomáš Řehořek a raccontare i primi passi della pervitin nell’allora Cecoslovacchia.

La storia della pervitin
Questa metanfetamina venne per la prima volta preparata in Giappone alla fine del XIX secolo, ma è in Germania, negli anni Trenta, che cominciò a essere prodotta con finalità commerciali, dalla società Temmler Werken. Veniva venduta in confezioni di pastiglie recanti il marchio Pervitin, il nome che, decenni dopo, si è trasmesso nella Cecoslovacchia comunista.
Durante la Seconda guerra mondiale alle truppe naziste venivano somministrate dosi massicce di Pervitin per sconfiggere il sonno” e affrontare situazioni più disperate. Lo si ricava anche dai ricordi di guerra di Heinrich Böll, uno dei maggiori scrittori tedeschi del periodo post bellico: “una sola pillola mi aiutava a rimanere sveglio come avrebbe fatto un litro di caffè e dopo averla assunta, ogni preoccupazione sembrava sparire”.
Le autorità militari tedesche somministravano la pervitin anche ai piloti, mischiandola alle tavolette di tavolette di cioccolata, chiamate appunto “cioccolata dell’aviatore”. Esisteva persino una versione per i carristi, chiamata “panzer cioccolata”.

L’attuale primato ceco
Per comprendere il primato ceco nella produzione di questa droga bisogna risalire al periodo del regime, in modo particolare gli anni ‘70 e ‘80, quando l’allora Cecoslovacchia era tagliata fuori dalle rotte del narcotraffico internazionale. A chi voleva far uso di sostanze stupefacenti rimaneva quindi solo la possibilità di prodursele in casa, in maniera artigianale. I pionieri del genere iniziarono così a ottenere questo stupefacente, sintetizzandola facilmente per riduzione chimica della efedrina, un alcaloide presente in comuni farmaci contro il raffreddore. Il tutto in modo estremamente facile, a prezzi irrisori. Tra l’altro in Cecoslovacchia, in quel periodo era in funzione, nei pressi di Praga, una delle principali fabbriche mondiali proprio di efedrina.
Nacque così nel paese una prima rete di laboratori clandestini, anche se prima del 1989 in Cecoslovacchia il consumo di questa droga mantenne sempre un carattere piuttosto limitato.
Con la caduta del Comunismo, la produzione di pervitin è progressivamente passata sotto il controllo del crimine organizzato, soprattutto quello di origine asiatica, in particolare dei clan vietnamiti. Dei vecchi tempi è rimasta però la diffusa tradizione dei laboratori domestici di produzione, i cosiddetti kitchen laboratories, laboratori da cucina. La loro diffusione è ormai diventata capillare. La polizia ne scopre ogni anno alcune centinaia, ma si tratta pur sempre della punta dell’iceberg.

L’export verso la Germania
Per la facilità di produzione e per il costo considerato molto basso – un grammo, che consente la preparazione di almeno cinque dosi, costa al massimo 2.000 corone – la pervitin comincia sempre più ad affermarsi come una alternativa della cocaina, anche fuori dai confini nazionali cechi.
Ne sanno qualcosa la Baviera, la Sassonia e persino la Turingia, che negli ultimi tempi stanno combattendo una battaglia senza esito contro la metanfetamina importata dalla Repubblica Ceca. Nella sola Sassonia si calcola che il numero dei reati collegati all’uso di questa droga negli ultimi tre anni sia triplicato. In questi Laender, che non a caso confinano con la Repubblica Ceca, è ormai divenuta una delle prime droghe per diffusione. Un grammo nel mercato tedesco costa fra 80 e 100 euro.
Di recente, allo scopo di fronteggiare in modo più adeguato il traffico di droga, è stato annunciato che al confine con la Germania verranno attivate squadre di agenti formate da specialisti della polizia ceca e di quella tedesca. Fra i due paesi sarà garantito anche un più intenso scambio di informazioni, come prevede un accordo raggiunto fra le autorità di governo della Repubblica Ceca e della Sassonia.
Risale proprio allo scorso mese di novembre una clamorosa operazione della polizia, durante la quale in Germania sono state sequestrate quasi tre tonnellate di efedrina ed è stata sgominata una banda con arresti anche in Repubblica Ceca. La sostanza chimica, secondo gli inquirenti, sarebbe stata destinata ai laboratori cechi, dove attendeva di essere trasformata in pervitin. Lo spaccio, se si fosse realizzato, avrebbe consentito alla gang un introito di portata astronomica, pari alla cifra di 184 milioni di euro, quasi cinque miliardi di corone.

di Giovanni Usai