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Clamorosa iniziativa della Camera di Commercio Americana della Repubblica Ceca (AmCham) che ha chiesto, in tempi brevi, di una riforma della legge sugli appalti pubblici. La corruzione può essere eliminata solo quando la società – incluso il mondo dell’impresa – lo esige” ci ha detto Weston Stacey, direttore di AmCham.

Secondo un sondaggio realizzato quest’anno dalla Associazione ceca delle piccole e medie imprese, il 60% degli imprenditori di questo paese considera impossibile ottenere un appalto pubblico senza ricorrere alla bustarella. La medesima percentuale degli operatori è del parere che le gare siano organizzate spesso in modo da sapere già in anticipo chi sarà vincitore.
Il malcostume ha anche un costo elevato per il Paese e alcuni esperti giungono ad ipotizzare un valore annuale superiore al deficit del bilancio pubblico nazionale.
Niente di improbabile, se solo si pensa che lo scorso anno nella Repubblica ceca gli appalti pubblici hanno rappresentato una cifra complessiva di 650 miliardi di corone e che circa il 29% di questi appalti sarebbero stati concessi in modo non conforme alla legge.
24 Corruzione AMCham
L’organizzazione internazionale Transparency International nel suo periodico “Corruption Perception Index (CPI, Indice di Percezione della Corruzione) – con il quale analizza il grado di rettitudine di 180 paesi del mondo con punteggi da 1 a 10 – ha attribuito alla Repubblica ceca il non encomiabile voto di 4,9. Appena meglio dell’Italia (4,3) e a distanze siderali rispetto a paesi come Danimarca (9,4), Svezia (9,2) e Finlandia (8,9). Fra i 27 stati della Ue, la Repubblica ceca è al 18° posto.
E’ proprio in questo quadro, poco confortante, che si inserisce il passo compiuto dalla Camera di Commercio Americana della Repubblica Ceca (American Chamber of Commerce in the Czech Republic), un organismo che rappresenta circa 500 aziende, fra cui colossi come Microsoft, Philip Morris e IBM. Preso atto dell’inerzia del legislatore ceco, Amcham ha promosso la formazione di un team di esperti, incaricandoli di indicare proposte concrete perché si giunga in tempi brevi a una riforma della legge sugli appalti pubblici. Una iniziativa inusuale, rispetto alla quale non è mancato qualche mugugno, ma che in poche settimane ha portato alla formulazione delle prime 39 proposte per migliorare la legge.
Abbiamo voluto parlarne con Weston Stacey, direttore dal 1996 di AmCham e fra i principali artefici di questa iniziativa. I termini che usa sono moderati, ma il tono e l’espressione sono di uno che in 14 anni a Praga ne ha sentite di tutti i colori.

Di Giovanni Usai