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Passeggiando per le strade del centro di Praga, è difficile rimanere impassibili di fronte alla bellezza dei molteplici edifici di fine Ottocento-primi del Novecento, con le loro variopinte facciate decorate da stucchi e statue; esistono, tuttavia, dei dettagli su alcuni di questi palazzi che potrebbero sfuggire ad uno sguardo non attento poiché poco evidenti, ma che se individuati ingenererebbero nello “scopritore” una serie di domande. Parliamo di simboli, come la squadra ed il compasso, che si rintracciano ad esempio su uno degli ingressi della Města knihova v Praze o sulla facciata di un apparentemente anonimo edificio lungo la via žatecká, che richiamano le “imprese” di una società a tutt´oggi ancora parzialmente avvolta dal mistero: la Massoneria.
Effettivamente, dopo una attenta ricerca, si scopre che questa “unione di uomini liberi, saggi e virtuosi, che tendono al costante perfezionamento morale, intellettuale e materiale dell´Umanità” (cfr. Grande Oriente d´Italia), oggi conta nella città di Praga una delle sue più importanti sedi a livello mondiale: la Gran Loggia della Repubblica Ceca (Glrc), guidata dal Gran Maestro Hynek Beran.
É proprio nella capitale ceca che la Massoneria, il 26 giugno del 1726, “gettò uno dei suoi pilastri di fondazione” con la realizzazione della Loggia Zum Drei Sterne promossa dal conte Špork; da quel momento in avanti la “Libera Muratoria” cominciò il suo viaggio nel cuore dell´Europa, viaggio che tra momenti di fioritura e di “dormienza” la condurranno fino ai giorni nostri.
42 - 04 Massoneria
Le sue vicissitudini cominciarono già alla fine del XVIII secolo: infatti, se tra gli anni ´70 ed ´80 del 1700 poté contare sull´appoggio del sovrano asburgico Giuseppe II, nel 1794 venne dichiarata fuori legge dall´Imperatore Francesco II. Nonostante il divieto asburgico, a partire dal 1867, la Massoneria riprese, anche se in sottotono, le sue attività arrivando anche alla creazione delle così dette “logge di frontiera” anche in territorio ceco. All´epoca, massoni come Jan Evangelista Purkyně, Ignaz Born, Otto Steinbach ed altri, contribuirono al processo di presa di coscienza e alla formazione di un´identità nazionale ceca, oltre che alla nascita di gran parte delle istituzioni scientifiche e culturali della Nazione quali: l´Accademia delle Scienze, il Museo Nazionale di Praga, la Galleria Nazionale, il Teatro degli Stati e la Biblioteca Nazionale. Ma il fiore all´occhiello dell´attività filantropica della Massoneria in Cechia alla fine del ´700 furono: l´Istituto per Sordomuti (1756), ancora attivo ai piedi della collina di Petřin e l´Orfanotrofio di San Giovanni Battista (1773).
Nel 1918 la nascita della Cecoslovacchia segnò per la Massoneria il momento della riscossa, uscendo da un torpore forzato durato 120 anni. Nel periodo della “Prima Repubblica” i massoni giocarono un ruolo fondamentale nell´integrazione dei diversi gruppi etnici che formavano la nuova Repubblica, potendo contare tra i suoi membri numerosi personaggi illustri: l´artista Alfons Mucha fu il Gran Maestro della Massoneria Cecoslovacca. In questo momento fu forte l´influenza della Serenissima Gran Loggia Nazionale d´Italia, sotto i cui auspici vennero fondate molte logge ceche come la Narod e la 28. říjen, ma il 28 dicembre del 1919, ottenuta l´indipendenza dagli italiani, i massoni cechi si riunirono nella Gran Loggia della Cecoslovacchia. Questa venne rinnovata a Losanna dal Consiglio Supremo di Svizzera il 28 maggio 1922: in essa sarebbero state rappresentate sia l´obbedienza italiana che francese e confluite tutte le logge aderenti precedentemente alla sua obbedienza. Con lo scoppio della seconda guerra mondiale la Glrc sospese i lavori, riprendendoli solo il 26 ottobre 1947, ma per un breve periodo poiché con l´avvento del regime comunista nel 1948, lo stesso presidente massone della Repubblica Ceca, Edvard Beneš, si dimise. A partire dal 1990, in seguito alla caduta del regime comunista e il ritorno di molti massoni dall´esilio, la Massoneria in Repubblica Ceca tornò in auge. All´obbedienza della GLRC vennero “alzate le colonne” di numerose nuove logge, tra queste, l´8 novembre 2008 venne fondata la Loggia Santini: Loggia italofona il cui scopo, come affermò Beran, sarebbe stato quello “di celebrare i lavori rituali in lingua italiana per offrire ai fratelli italiani che vivono in Repubblica Ceca o che vi si trovano per motivi vari, un luogo d´incontro per condividere momenti di riflessione e di crescita comune”. Non colpisce più così tanto, a questo punto, la presenza di tali simboli su palazzi di Náměstí Kinských o di Uruguayská, e chissà che proseguendo nel nostro giro non se ne incontrino di altri.

Di Federico Gambacorta