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“Il nostro obiettivo principale è quello di intensificare i rapporti economici e politici tra i nostri due Paesi”. Intervista all’Ambasciatore della Repubblica Ceca in Italia, Hana Hubáčková. “Crisi migranti? La Repubblica Ceca è pronta a dare un proprio contributo per una gestione davvero realistica di questa situazione”

Diplomatica di carriera, una laurea presso l’Università Carolina di Praga, esperta di questioni internazionali, per anni vice capo missione alla Nato, ambasciatrice di Praga presso il Belgio, l’Ungheria, la Serbia e il Montenegro, prima di arrivare in Italia.

A quasi un anno dal suo insediamento, l’ambasciatrice Hana Hubáčková traccia la direzione del suo mandato, le sue aspettative, dà la sua opinione sulla crisi migratoria e l’Ue e parla del suo personale rapporto con il Bel Paese.

La priorità del mandato “è certamente l’intensificazione dei contatti bilaterali in tutta la loro diversità dopo un periodo di rallentamento, dato dalle elezioni nel 2013 in Italia e nell’autunno del 2013 nella Repubblica Ceca. In questo senso sono stata molto soddisfatta del successo della visita del Ministro degli Esteri italiano Paolo Gentiloni, a Praga lo scorso marzo, nel corso della quale ha incontrato il suo omologo ceco, il Ministro Zaorálek, ed è stato ricevuto anche dal premier Bohuslav Sobotka”, ha spiegato l’ambasciatrice. “Solo pochi giorni dopo la sua visita a Praga è arrivato in Italia il nostro Ministro della Difesa, Martin Stropnický per incontrare il ministro Pinotti. Stiamo assistendo anche ad una certa ripresa dei contatti parlamentari, che fanno parte di relazioni bilaterali più intense. Tale tendenza corrisponde al fatto che la Repubblica Ceca e l’Italia si rendono molto bene conto di quanto sia importante una comunicazione intensa e una buona comprensione nell’attuale spazio internazionale, caratterizzato da una grande complessità e da celeri cambiamenti”.

E oltre ai contatti politici “tra le mie priorità vi è senza alcun dubbio anche il lavoro sull’ulteriore sviluppo della nostra collaborazione economica. Lo scambio commerciale tra i due Paesi negli ultimi tempi sta registrando una costante crescita. Con un fatturato pari a 10,5 miliardi di euro nel 2015 l’Italia occupa il sesto posto tra i nostri partner commerciali più importanti. L’Italia ha importanti investimenti nel settore finanziario e nel settore produttivo ceco. E in Italia operano tutta una serie di imprese ceche e molte altre hanno ottimi rapporti commerciali. Noi abbiamo l’interesse – che poi è reciproco – che tale tendenza continui anche in futuro. Abbiamo intenzione di sostenere i settori con un grande potenziale tecnologico e siamo convinti che anche nel campo della cooperazione scientifica vi siano grandi opportunità, sia sul piano bilaterale che nei progetti europei”.

In particolare secondo la Hubáčková “dobbiamo motivare le imprese ceche e italiane alla collaborazione, aiutare a creare nuove occasioni, più spazio per opportunità B-to-B, utilizzare tutti gli strumenti disponibili”. In questo senso, proseguendo il discorso sul fronte delle prospettive economiche, secondo l’ambasciatrice si sta registrando un interesse più profondo per la collaborazione nell’ambito dell’industria della sicurezza e della difesa, dove entrambi i Paesi hanno una lunga tradizione fondata su conoscenze tecniche e capacità produttive. Per questo motivo “ci piacerebbe poter approfittare del potenziale dato dai nostri specifici know-how – ad esempio nel campo dello smaltimento dei materiali nucleari, delle tecnologie mirate alla salvaguardia dell’ambiente, quelle spaziali e le nanotecnologie”. Infine l’ambasciatrice spera che “si arriverà anche ad uno sviluppo maggiore della collaborazione nel campo della cultura, dell’istruzione, delle scienze e delle tecnologie dopo la ratifica dell’Accordo bilaterale sulla collaborazione in questi settori”.

Per l’ambasciatrice, Roma e Praga hanno molto in comune. “Sia se andiamo a vedere la storia sia nella contemporaneità e nell’ambito dell’Ue dove possono completarsi a vicenda molto bene. L’Italia rappresenta per noi una specie di ponte verso il Mediterraneo, mentre la Repubblica Ceca può avere lo stesso ruolo per l’Italia nei confronti di altri Paesi dell’Europa centrale e orientale”.

Ma per la donna oltre che per l’ambasciatrice, l’Italia cosa rappresenta? “L’Italia per me è una delle culle della civilizzazione e della cultura europea. Osservo con grande rispetto l’enorme ricchezza culturale che è stata lasciata da generazioni di vostri avi e che l’Italia contemporanea continua a sviluppare. La mia missione mi offre la possibilità di conoscere tanti meravigliosi monumenti storici e percepirli anche nel contesto dell’evoluzione storica del mio Paese”. Per la Hubáčková esiste “una comunicazione naturale tra i nostri popoli. È evidente non solo in molti edifici e palazzi storici, a Praga come in altre città ceche. Ci sentiamo vicini nella musica, nella letteratura, nell’arte decorativa. Quest’anno ricordiamo il 700esimo anniversario della nascita del Re boemo e Imperatore romano Carlo IV. Anche in quest’occasione possiamo renderci conto di quanto profonde siano le radici della nostra appartenenza europea, che oggi percepiamo anche attraverso la comune partecipazione nell’Unione Europea e l’alleanza nella Nato”.

E si torna al tema europeo e internazionale per l’ambasciatrice che per diversi anni ha lavorato direttamente con le istituzioni dell’Alleanza atlantica. E parlando di crisi mondiali, di certo ha fatto discutere la posizione di Praga rispetto al sistema di quote decisa dalla Commissione europea per la ricollocazione dei rifugiati. Su questo punto l’ambasciatrice Hubáčková ha voluto sottolineare che “la Repubblica Ceca sostiene i rifugiati in modo costante. Non vi è alcun bisogno di ricordare le migliaia di persone che abbiamo accolto nel periodo delle guerre nei Balcani e che hanno trovato da noi sistemazione temporanea o anche permanente. La Repubblica Ceca si impegna nei meccanismi di ricollocamento e di trasferimento, che permettono di fornire la protezione internazionale sul nostro territorio a tutti quanti ne hanno diritto ai sensi delle leggi internazionali vigenti. Allo stesso tempo organizza un ampio programma di aiuti umanitari nei paesi in via di sviluppo e in quelli colpiti dalle crisi e partecipa ai programmi europei come Sophia. Gli stessi migranti però non sono interessati al ricollocamento e per questo motivo la sua attuazione è molto lenta. Lo scetticismo di Praga, se volete, si fonda dunque ed innanzitutto sulla valutazione effettiva della situazione reale e sulle previsioni del suo sviluppo. È nostro interesse migliorare considerevolmente la situazione attuale mettendo in atto una stretta collaborazione nell’ambito della Ue, garantendo una migliore difesa della frontiera europea esterna e introducendo una intensa comunicazione e collaborazione con i paesi terzi dai quali arrivano i migranti. La Repubblica Ceca è pronta a partecipare a tutte le fasi di questo processo altamente complesso, che dovrebbe contribuire e condurre – forse in medio/lungo termine – ad una gestione davvero realistica della migrazione”.

di Daniela Mogavero