FacebookTwitterLinkedIn
“La vita e l’arte si basano sul contrasto delle misure”, almeno così sostengono alcuni critici illustri. Fatte le debite proporzioni, abbiamo provato a verificare questa affermazione. Ed eccoci quindi in visita presso un piccolo e poco noto produttore: la cantina Ing. Vojtěch Pazderka di Mikulov.

foto-zamek

Il panorama enologico europeo è tradizionalmente caratterizzato da una forte disomogeneità dimensionale. In ciascuna regione enologica si riscontra a fianco di grandi e medi produttori, talvolta di proprietà di grandi gruppi industriali e finanziari, una foltissima presenza di produttori familiari tutti, pur nelle loro diversità culturali e produttive, accomunati da una passione per il vino che definiremmo “popolare”.

È il vino per tutti i giorni e per tutti i portafogli, è il vino fatto per la propria famiglia ed i propri amici innanzitutto, è il luogo dei clienti abituali con i quali si parla delle rispettive vite, affanni ed aneddoti.

È l’altro vino, quello fuori dai circuiti dei ristoranti stellati e delle guide, quello con cui le nostre mamme cucinano per noi e protagonista principale (per quantità complessivamente prodotta e venduta) delle tavole di tutti noi amanti del vino.

Costituisce un modesto consiglio a tutti i lettori affermare che si possono scoprire buone bottiglie a prezzi attorno ai cinque euro e che quindi vale la pena di curiosare.

La regione enologica di Mikulov, una delle più importanti per quantità e qualità nella Moravia del Sud, non poteva essere dimenticata dalle nostre scorribande alla scoperta dei vini cechi, anche perché si tratta, senza dubbio, di un luogo magnifico. Inoltre, la vicinanza con la regione di Wachau in Austria fa si che Mikulov diventi un punto d’appoggio ideale per visitare una delle zone enologiche più famose al mondo per la coltivazione del Riesling.

Arrivando a Mikulov non possiamo fare a meno di notare il castello che domina la sottostante cittadina, ben arroccato com’è in cima ad una collina.

L’aspetto del castello è il risultato di diversi interventi; la prima grande edificazione avviene in epoca rinascimentale su sedimento basso medioevale. A seguito dell’incendio del 1719 subisce un nuovo pesante intervento, fino ad arrivare all’aspetto attuale dovuto a nuove ristrutturazioni ottocentesche. Ricco di importanti parti, il castello contempla anche un’antica biblioteca con ca 11.000 volumi ed una sinagoga. Nelle cantine si trovano ancora oggi tini, pigiatrici ed una botte del 1643 avente la capacità di 104.000 litri! Testimonianze di un grande passato enologico ma anche prodromi di un chiaro presente.

La storicità del luogo e percepibile in ogni parte del centro. Basta infatti visitare la suggestiva piazza per rendersene conto. Subito sottostante il castello ed un tempo sede del mercato cittadino, oggi è un semplice luogo di aggregazione, con le antiche case della borghesia mercantile che vi si affacciano.

Veramente particolare il palazzo d’angolo denominato Casa dei Cavalieri in Mikulov Náměstí, recante delle curiose pitture parietali di epoca rinascimentale dove sono raffigurati vari personaggi tra i quali alcune divinità dell’antica Grecia: Zeus, Hermes, Afrodite e l’immancabile Dionisio intento, nemmeno a dirlo, alla raccolta ed alla contemplazione di un grappolo d’uva, mentre sul lato subito consecutivo si nota la rappresentazione del diluvio universale con relativa arca che ondeggia tra i flutti. Peculiare anche l’efficace scelta cromatica del bianco e del nero. Si ha quasi l’impressione che la volontà dell’artista sia stata indirizzata al non voler scontentare nessuno, siano esse divinità in auge alla sua epoca o antiche e mitologiche.

Ma sono veramente molti i punti di interesse artistici di questa bella cittadina, basti pensare al ghetto Ebraico o alla chiesa di Sant’Anna, luogo di sepoltura della dinastia Dietrichstein.

Ed arriviamo al momento della visita in cantina: appena entrati veniamo rapiti dalla vetustà del luogo che subito ci trasmette la sensazione di una antica bottega, sia per la presenza di carabattole varie, sia per le dimensioni e forma. Infatti, accolti in una prima cella, dove trovano posto pochi tavoli, notiamo l’accesso alla cantina vera e propria. Aperto l’antico portoncino in legno si offre alla nostra vista una volta a botte piuttosto bassa dove notiamo piacevolmente ancora le monete lasciate dai visitatori e dove trovano posto varie antiche botti, alcune delle quali ancora in uso. Altre, con le tavole divelte, dimostrano l’inesorabilità dell’azione del tempo.

La famiglia Pazderka, in quanto produttrice di vino, fonda la prima azienda enologica della propria storia nel lontano 1656, anno in cui la famiglia arriva in Moravia. Da allora ai giorni nostri i Pazderka producono il vino quasi ininterrottamente ma in luoghi diversi della Moravia e, a partire dal 1988 il luogo di produzione e vendita è nell’edificio situato oggi in Brněnská 26 a Mikulov.

L’attuale cantina (intesa come luogo) è tuttavia attiva dal 1848 quando uno sconosciuto uomo d’affari tedesco vi stabili il luogo di produzione e stoccaggio del proprio vino. Le cronache archeologiche familiari (lo scoprirono nel corso dei lavori di rifacimento della pavimentazione) ci raccontano anche di un precedente proprietario di origine ebraica, del quale sono stati ritrovati alcuni bicchieri che ne riportavano il nome.

Attualmente la famiglia Pazderka coltiva su un’estensione di sei ettari a quali si aggiungeranno presto altri due nuovi ettari di recente piantumazione.

Da questa superficie si ricavano circa 350/400 ettolitri annui di vino (di cui circa l’80% bianco) a cui si aggiunge una limitatissima produzione di spumante metodo martinotti/charmat che non è in vendita ma dedicato esclusivamente alla famiglia, gli amici e qualche regalo. A tale lavoro sono dedicati solo ed esclusivamente i componenti del nucleo familiare e tutto il processo di produzione, compreso lo spumante, viene svolto totalmente in casa dalla “degraspatura” all’etichettatura. Il principale mercato di riferimento è quello locale ma una percentuale non indifferente della produzione annua è consumata a Praga.

Tutto il vino prodotto è di pronta beva (ossia da consumarsi entro tre, quattro anni dalla messa in commercio) anche se la spiccata acidità dei vini consentirebbe di correre qualche rischio di più lungo affinamento. L’intera gamma si distribuisce in una fascia di prezzo compresa tra i 4 ed i 7 euro.

Abbiamo assaggiato 6 bottiglie (di cui vi diamo notizia nella scheda) e tutte ci hanno colpito per la loro freschezza ed acidità nonché per la facilità di beva dovuto ad un uso sapiente del legno e dell’acciaio. Niente da dire: se si considera il prezzo pagato vale proprio la pena di assaggiare e di comperare.

Quali i programmi futuri? La cantina ha, come detto sopra, una imminente crescita produttiva ed ha già programmato importanti lavori di rinnovo del punto vendita che abbiamo visitato. Inoltre da circa 4 anni, sono passati (come molti altri produttori stufi del potenziale fungo presente nel sughero) ad imbottigliare con tappo in acciaio/silicone.

Modernità e tradizione, amore per il proprio lavoro, passione per il risultato e programmi per il futuro: una delle tante straordinarie storie di imprenditoria familiare. Se passate da Mikulov andate a trovarli: non rimarrete delusi.

di Alberto & Walter Fusar Poli