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Una festa sull’acqua tra gondole e musica barocca per celebrare San Giovanni Nepomuceno

A metà maggio, il 15 per precisione, sulle acque della Vltava a Praga si svolgono grandi festeggiamenti barocchi, i Navalis, per celebrare San Giovanni Nepomuceno, uno dei più noti santi cechi. Una tradizione lunga tre secoli, iniziata nel 1715 e rinnovata nel 2009 da Zdeněk Bergman, barcaiolo, direttore della società Pražské Benátky che gestisce i traghetti che scivolano sotto il Ponte Carlo o alla Čertovka (Canale del Diavolo) e dirigente del Muzeum Karlova mostu. Ci conferma che il giubileo per il decimo anniversario dei Navalis si rivela “un’edizione unica perché, per la prima volta nella storia, due gondole bissone lasciano Venezia per sfilare a Praga”. Con la sua forma affusolata, la gondola è d’altronde l’icona delle feste d’acqua barocche. Ma prima di parlare dell’edizione 2018, spendiamo due parole sul santo e sulle origini della festa a lui dedicata.

San Giovanni Nepomuceno morì annegato nel 1393, dopo essere stato torturato e gettato nella Vltava dal Ponte Carlo. Su quello stesso ponte ogni giorno migliaia di turisti si fermano oggi a toccare la statua del martire boemo, in cerca di un po’ di fortuna. La sua figura era così benvoluta che la statua fu collocata sul Ponte nel 1683, ben 49 anni prima della santificazione. Per quasi mezzo secolo rimase quindi l’unico uomo in mezzo ai santi che lo attorniavano sul celebre monumento praghese. Se è certo che il Nepomuceno fu fatto arrestare e uccidere per ordine di re Venceslao IV, sui motivi ci sono due ipotesi. Quella dai tratti più leggendari vuole che sia stato giustiziato per non aver svelato al re quanto la regina gli confidava in confessione. In molte raffigurazioni tiene un dito davanti alle labbra, simbolo del rifiuto di rivelare il segreto confessionale. In altre porta un’aureola formata da cinque stelle che richiamano le fiammelle che apparvero sul fiume a segnalare il punto in cui fu ritrovato il cadavere, ma anche le cinque lettere della parola “tacui”, ancora in relazione al suo silenzio. Più fedele alla realtà l’ipotesi che attribuisce la sua morte a un conflitto di potere. Re Venceslao voleva trasformare un’abbazia in nuova sede vescovile per uno dei suoi favoriti, ordine che violava il diritto canonico e a cui Giovanni si oppose. Custode dei segreti della confessione e personificazione delle persecuzioni dello Stato contro la Chiesa, il Nepomuceno fu santificato il 15 maggio 1715 e per l’occasione si svolsero ufficialmente i primi Navalis, uno spettacolo d’acqua barocco. In realtà non si trattava delle prime celebrazioni praghesi ad aver luogo sulle barche, organizzate invece nel maggio 1627 per il trasferimento dei resti di San Norberto al convento di Strahov.

I Navalis moderni sono un modo per continuare la tradizione spirituale d’inizio Settecento e onorare il culto del santo. Un evento che ha successo e richiama pellegrini da tutto il mondo. Anche i gondolieri veneziani giungono a Praga per rendere omaggio al Nepomuceno, che oltre a essere santo dei ponti e delle vie di comunicazione, protettore delle acque e delle persone in pericolo di annegamento, è anche patrono dei gondolieri e il 26 aprile 1794 fu proclamato uno dei patroni di Venezia. C’è un’iniziativa ceca per farlo dichiarare anche patrono d’Europa, sostenuta dalla città di Collegno dove è conservata una sua reliquia.

C’è un legame tra la capitale ceca e la città lagunare che è un modello quando si parla di spettacolari show acquatici. “Le gondole sono protagoniste della festa fin dal 2009” dice Bergman. “Per tre anni consecutivi 20 gondole e 100 gondolieri hanno solcato il fiume praghese”, numeri quest’anno scesi a sei barche varie e 50 barcaioli. Il 2011 è stato l’anno della Quatordesona, la più grande gondola veneziana, lunga 22 metri e spinta da 14 vogatori. Come si diceva in apertura, l’unicità di questa edizione è la presenza di due bissone, antiche imbarcazioni da guerra che si possono ammirare solo al Carnevale o alla Regata Storica ma non avevano mai lasciato l’Arsenale, il cantiere navale veneziano in cui sono custodite. A differenza delle gondole classiche sono asimmetriche, manovrate da otto vogatori e ornate da ricche decorazioni allegoriche. Le prescelte sono le bissone Geografia, caratterizzata da una donna che regge un mappamondo, e Cavalli. Il trasporto, complicato dalla lunghezza di 17 metri, richiede cinque giorni e sono assicurate per 30 milioni di corone. “Si tratta di navi uniche al mondo, vere e proprie opere d’arte” conferma Bergman che in aprile era a Venezia per organizzare la partecipazione dei gondolieri ai Navalis ma anche in cerca di ulteriori legami storici tra Praga e la Serenissima.

Il culto del santo d’altronde è diffuso in tutta Italia, da Agrigento a Bolzano, e ovunque si trovano quadri o sculture con le sue sembianze, anche a Venezia. Da tre secoli una statua del martire, scolpita da Giovanni Maria Morlaiter, è posta sulla riva del Canal Grande. Restaurata nel 2009, in coincidenza con i primi Navalis, è stata benedetta dal cardinale Miroslav Vlk. L’anno successivo ha invece presenziato alle celebrazioni praghesi l’allora Assessore alla Cultura di Venezia Augusto Salvadori, che nel 1979 ha contribuito a ripristinare la secolare tradizione del Carnevale.

Nella chiesa di San Polo il Nepomuceno appare in un affresco di Giandomenico Tiepolo. “Sullo sfondo si può scorgere anche il Ponte Carlo” fa notare Bergman mentre a Praga il mosaico del Giudizio Universale nella Cattedrale di S. Vito è ispirato a quello della basilica di S. Maria Assunta di Torcello.

Le opere d’arte non rimarranno l’unica traccia ceca in laguna. Altre due delle dieci bissone presenti ad Arsenale non sono decorate e una di queste “si chiamerà Praga e sarà simbolo del legame storico tra Venezia e Praga” ha dichiarato l’assessore alla Tutela delle tradizioni Giovanni Giusto. Trasferito lo scafo nella capitale ceca, la gondola sarà decorata con lo stemma cittadino e una statua di Giovanni Nepomuceno sulla prua. Poi rientrerà a Venezia per essere ammirata all’annuale Regata.

Tornando ai Navalis, i festeggiamenti si aprono sempre con una parte religiosa. Nel pomeriggio si prepara il corteo con l’adornamento e la benedizione di cavalli e cavalieri che, dopo la Messa solenne nella cattedrale di San Vito, si sposta in processione al Ponte Carlo. Qui inizia la parte mondana con la regata di gondole e barche, il cui varo avviene la sera precedente dallo scivolo nei pressi della fornace di Herget. Nel 2009 dallo stesso approdo fu messa in acqua una gondola con decorazioni e dotazioni di vetro, opera del maestro vetraio di Murano Pino Signoretto. Sono poi previste l’esibizione di temerari nuotatori che sfidano le fredde acque del fiume e il lancio di sei paracadutisti, di cui uno rappresenta la caduta del santo nella Vltava e gli altri cinque, con le tute luccicanti, sono metafora delle altrettante già citate stelle dell’aureola.

L’elemento clou della festa è il concerto sull’acqua, eseguito da un’orchestra sistemata su barconi galleggianti, che si può seguire sia dal Ponte Carlo che da entrambe le rive del fiume. Nel periodo barocco venivano composte ogni anno delle musiche uniche per l’occasione e le imbarcazioni portavano gruppi di musicisti che suonavano perlopiù strumenti a fiato. Oggi si è mantenuta l’usanza di eseguire melodie inedite che rendono irripetibile ogni concerto. Quest’anno la direzione è affidata al compositore Kryštof Marek che di recente ha vinto il Leone Ceco per la colonna sonora del film Masaryk e che ha scritto il brano sinfonico in sette parti “Venezia di San Giovanni Nepomuceno”. A coronare la serata i colorati fuochi d’artificio.

di Sabrina Salomoni