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Dalla California alla Repubblica Ceca: l’industria pornografica sembra aver cambiato la sua sede principale. E le ragioni di questo fenomeno sono molteplici

In una sede seria e distinta di una traversa della centrale e storica Piazza Venceslao a Praga, si trovano gli uffici di Wgcz, società per azioni dedita, secondo le informazioni ufficiali, all’offerta di alcuni servizi e alla locazione e vendita di immobili. Dalle notizie raccolte dai registri online dedicati alle imprese ceche, Wgcz appare come una semplice e anonima compagnia impegnata in settori comuni e poco originali, attenta a non specificare nemmeno la natura dei servizi offerti. Una veloce ricerca su internet, però, rivela il settore nel quale questa è attiva, chiarendo le probabili ragioni di tale discrezione. La società praghese possiede alcuni dei più importanti siti porno a livello globale, primi fra tutti XVideos e Xnxx. Il primo, in particolare, è la seconda piattaforma online di contenuti pornografici al mondo, 46esimo sito web più visitato e provider capace, mensilmente, di raggiungere una platea media di 350milioni di utenti (ben oltre la popolazione totale degli Stati Uniti d’America, per fare un paragone). Solo un anno fa, poi, la società ha acquisito il controllo della famosa rivista erotica Penthouse, alla cifra di ben 11,2 milioni di dollari. Dietro la discrezione di questa azienda con sede a due passi da Piazza Venceslao si cela dunque il business indiscreto per definizione: la pornografia.
L’industria pornografica rappresenta in Repubblica Ceca un fenomeno di dimensioni imponenti, di cui Wgcz appare solo come la punta dell’iceberg. Un iceberg che tuttavia ha scelto di restare completamente sommerso, lontano dai pregiudizi di una società mondiale troppo pudica in pubblico, la quale però privatamente arricchisce i numeri di circa 30 milioni di siti hard, che insieme raccolgono l’impressionante cifra di 300 milioni di visite giornaliere. Un’industria che lotta costantemente con il problema della pirateria e lo strapotere del web, ma che comunque riesce ad ottenere un fatturato globale compreso tra i 14 (secondo l’americana Cnbc) e i 100 miliardi di dollari (come riportano diversi report, tra cui quello del 2006 della Nbc). Dati incerti per un settore economico in continuo cambiamento, allergico a studi di settore e report finanziari.

In questo contesto, il Paese ceco fa la parte del leone. Nonostante superi di poco i 10,5 milioni di abitanti (circa lo 0,14% della popolazione mondiale), la Repubblica Ceca è la terza nazione al mondo per numero di pornostar dietro solo a Stati Uniti e Russia. Dalla Boemia e la Moravia, infatti, proviene il 12,88% del totale mondiale di interpreti di film per adulti. Secondo una stima, vi sono 70,7 attori e attrici porno per ogni milione di abitanti.

Ma perché la Repubblica Ceca rappresenta oggi uno dei maggiori hub mondiali dell’industria pornografica? Come mai Praga è considerata la capitale europea delle produzioni a luci rosse, capace di insidiare addirittura il primato assoluto della California? I motivi sono numerosi e di differente natura.

La centralità della posizione geografica aiuta le case di produzione a reperire attori ed attrici dagli Stati vicini, approfittando anche della libera circolazione di persone e lavoratori all’interno dell’Unione Europea. Nello specifico, Praga è meta di tante interpreti provenienti dall’Ungheria, Paese che negli anni ‘90 ha rappresentato l’Eldorado per i produttori di contenuti hard, ma che oggi sconta alcune lacune strutturali e tecnologiche rispetto alla Repubblica Ceca. Il 9,51% di attrici e attori di film per adulti è ungherese, e molti di questi sono scritturati proprio dagli studios che hanno sede in Boemia. Chi sembra stia sfruttando appieno la vicinanza geografica tra Praga e Budapest è, ad esempio, la leggenda del porno mondiale e italiano, Rocco Siffredi, che nonostante risieda in Ungheria, viene spesso avvistato nella capitale ceca, presumibilmente per impegni lavorativi.

Un altro motivo dello sviluppo dell’industria pornografica dipende dall’eccellente infrastruttura tecnologica e digitale del Paese. La Repubblica Ceca è sede di importanti aziende di ICT, che possono approfittare di oltre 6.000 studenti che ogni anno si laureano in questo campo, e può vantare una robusta presenza di fibra ottica, che permette ai cechi di essere tra i primi dieci Paesi al mondo per velocità della connessione Internet. Inoltre, la Cechia è al primo posto per sicurezza informatica, secondo il National Cyber Security Index. Tutto ciò rende più facile l’operato di aziende come la Wgcz, che necessitano di risorse umane e tecnologiche per implementare siti capaci di muovere il 30% del traffico totale del web. In ottica futura, questa caratteristica potrebbe contribuire ulteriormente allo sviluppo del porno a Praga se, come pare, la nuova frontiera dei contenuti per adulti sarà la virtual reality.

La terza ragione per cui la Repubblica Ceca rappresenta uno dei più importanti centri per la produzione pornografica mondiale è di carattere socio-culturale. Alcuni articoli su questo tema da parte di siti e testate americani descrivono i cechi come un popolo desideroso di lasciarsi alle spalle gli anni di comunismo attraverso un’apertura sociale che passi anche attraverso una maggiore libertà sessuale. Se questa correlazione tra libertà sessuale e regime comunista appare abbastanza fantasiosa, è invece confermato dai dati che il Paese ceco, a livello morale, sia il più aperto al mondo, secondo quanto registrato dal Global Attitudes Project del 2013 del Pew Research Center. Anche da questo dipendono, probabilmente, le statistiche di Pornhub, primo sito pornografico per numero di visite, secondo cui le donne ceche sono tra quelle che più guardano video hard (il 25%, due punti percentuali oltre la media mondiale). Sempre secondo lo studio del Pew Research Center, i cechi sono poi la terza popolazione al mondo per apertura rispetto all’orientamento sessuale, e questo potrebbe contribuire a spiegare l’assoluto ed incontrastato primato nella produzione legata alla pornografia gay.

Ad aumentare l’attrazione che Praga esercita nei confronti delle società di film per adulti vi sono anche le recenti difficoltà dei vecchi padroni del settore, i californiani. Nel 2012 Los Angeles ha perso alcuni importanti produttori, trasferitisi in Europa a causa di una legge, poi cancellata, secondo la quale gli attori avrebbero dovuto indossare il preservativo in ogni scena di sesso. Una circostanza del genere avrebbe ridotto di molto l’appeal dei video prodotti negli States, perché gli utenti di internet non amano la presenza del condom nei porno. Se oltreoceano vi è quindi una legge americana più restrittiva, da questa parte dell’Atlantico vige una legislazione ceca molto meno rigida. Fare sesso in pubblico, in Repubblica Ceca, comporta una multa massima di sole 5.000 corone, inezie per i giganti della pornografia, che mentre con una mano pagano quanto devono, con l’altra registrano tutte le scene hard di cui necessitano tra le strade della capitale.

Un’altra fortuna dell’industria ceca a luci rosse riguarda le attrici. Secondo le analisi dei siti hard, le pornostar ceche sono tra le più apprezzate, in patria e fuori. Gli utenti di Germania, Olanda e Cile – diciotto ore di volo da Praga a Santiago, ma evidentemente il porno annulla le distanze – apprezzano tanto i filmati con attrici ceche da avere “czech” tra i primi 25 termini più cercati su Pornhub. Inoltre, ben nove di queste sono nella top 50 europea e quattro in quella globale. Lucie Wilde è la terza pornostar più cercata del Vecchio Continente e la sedicesima nel mondo, degna erede di Barbara Summer e Dolly Buster, vere icone dell’industria a luci rosse. Tra le attrici emergenti che riscuotono maggior successo vi sono poi due sorelle ceche, con origini italiane, che abbiamo provato a contattare senza però ricevere risposta positiva, registrando nel contempo una certa insofferenza nei loro confronti da parte della vecchia società di management. Si tratta delle gemelle Dellai, già finite sotto l’ala di Rocco Siffredi, formidabile talent scout di giovani promesse e capace in passato di lanciare molte pornostar. Silvia e Eveline Dellai vivono a Praga, città che è spesso presente nei loro video hard, a dimostrazione di quanto sia conveniente (o meglio, poco sconveniente) girare scene di sesso pubblico nelle strade della Repubblica Ceca. Tra i luoghi pubblici in cui sono ambientati alcuni dei filmati si riconoscono la fermata della metro Palmovka, il parco Kaizlovy Sady a Karlín, e il centralissimo (e frequentatissimo) parco di Petřín, a Malá Strana.

Insomma, tanti motivi rendono questo Paese meta importante per le più grosse aziende del settore. Ulteriore dimostrazione è lo svolgimento annuale a Praga di una conferenza internazionale, nell’ambito del The European Summit, che riunisce nella capitale ceca i big della pornografia online, compresi gli specialisti delle piattaforme per incontri erotici.

In conclusione, sembra che, nonostante la discrezione dei maggiori attori del settore, l’industria pornografica in Repubblica Ceca registri numeri e successi tanto grandi da non poter passare inosservata, né agli occhi della società, né tantomeno a quelli dell’economia ceca, che può approfittare della domanda di risorse umane e tecnologiche delle aziende pornografiche per incrementare i propri volumi. D’altronde, se davvero i produttori amano girare scene erotiche in pubblico, potrebbe anche capitare di trovarsele di fronte. E, in quel caso, non sarà facile girarsi dall’altra parte.

di Giovanni Mattia