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Politica

(24 aprile) Tassate le restituzioni ecclesiastiche. La Camera dei deputati approva con il voto favorevole di 114 deputati (su 181 presenti in aula) la proposta del partito Comunista di sottoporre a imposta gli indennizzi finanziari previsti per compensare quei beni, nazionalizzati durante il regime, che non possono essere restituiti alle Chiese. Ribaltato il no espresso dal Senato. Certa la firma di promulgazione del presidente Miloš Zeman. Molto probabile un ricorso alla Corte costituzionale.

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(30 aprile) Rimpasto nel governo ceco. Il presidente Miloš Zeman, su proposta del premier Andrej Babiš, nomina tre nuovi ministri: Vladimír Kremlík (Trasporti), Karel Havlíček (Industria e Commercio) e Marie Benešová (Giustizia). Subentrano rispettivamente a Dan Ťok, Marta Nováková e Jan Kněžínek.

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(1 maggio) La Repubblica Ceca festeggia 15 anni in Ue. Secondo sondaggio Behavio e Stem, il 56% dei cechi è soddisfatto della appartenenza alla Ue (e non sarebbe d’accordo con ipotesi Czexit), percentuale più elevata da quando è scoppiata la crisi economica. Lo scorso anno era pari a 45%. “L’appartenenza alla Ue non ha alternative per Praga, ma questa Ue va modificata”. Lo dichiara a Varsavia, in occasione delle celebrazioni per l’anniversario dell’allargamento, il premier Andrej Babiš.

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(25 maggio) Elezioni europee: vince Ano. Il partito di Andrej Babiš ottiene il 21,6% dei consensi e conquista sei seggi (due in più dello scorso voto Ue). Al secondo posto i Civici democratici dell’Ods, con il 14,5%, e quattro seggi (due in più), poi i Pirati, con il 14% e tre seggi. Stesso numero di eurodeputati, tre, per la coalizione fra Stan e Top 09, che raggiunge l’11,7%. Poi i sovranisti dell’Spd, 9,1% (due seggi) e i Cristiano-democratici del Kdu-Čsl, 7,2% (due seggi). Infine i Comunisti del Ksčm, 6,9% (un seggio). Nessun europarlamentare per i socialdemocratici della Čssd, partner di governo di Ano, che non hanno superato la soglia di sbarramento del 5%. L’afflusso alle urne è stato del 28,72%.

 

Cronaca

(4 aprile) Popolazione detenuta quasi da record. La Repubblica Ceca è uno dei paesi europei con uno dei tassi di detenzione in carcere più elevati (209 detenuti per ogni 100 mila abitanti), superata solo da Russia (418,3 detenuti), Georgia (252,2), Azerbaigian (235), Lituania (234,9) e Repubblica di Moldova (215,2). Lo rivela il rapporto ‘Space’ del Consiglio d’Europa appena pubblicato. La media – con dati relativi a 44 paesi, al 31 gennaio 2018 – è stata di 103 reclusi per ogni 100 mila abitanti. La Repubblica Ceca si distingue anche per la elevatezza delle pene detentive, con una media di 24 mesi, superata solo da Azerbaijan, Portogallo e Romania.

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(8 aprile) Troppe croci sulle strade. Secondo un report della Commissione Ue, nel 2018 in Repubblica Ceca sono morte a causa di incidenti stradali 62 persone per ogni milione di abitanti (+14% rispetto al 2017), mentre la media Ue è stata di 49 morti. Il Paese risulta 21° in Ue per sicurezza stradale. Al primo posto la Gran Bretagna (28 morti), all’ultimo la Romania (96).

Economia, affari e finanza

(4 aprile) Počerady nel mirino degli ambientalisti. La centrale a carbone situata nel distretto di Most risulta la principale azienda inquinatrice della Repubblica Ceca. Nel 2018 ha rilasciato nell’atmosfera più di 5,5 milioni di tonnellate di Co2. Al secondo posto un altro impianto della Čez, il Tušimice II, con più di 4,4 milioni di tonnellate, e al terzo Chvaletice del gruppo Sev.en Energy di Pavel Tykač. A darne notizia è Greenpeace ČR, sulla base dei dati ricavati dal sistema di scambio delle emissioni della Commissione Ue.

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(8 aprile) Smartwings riduce capacità voli estivi. La compagnia aerea è costretta a questo passo dalla necessità di lasciare a terra i problematici Boeing 737 Max. Ha infatti sette velivoli di questo tipo nella sua flotta. Sospende temporaneamente, per questo, la realizzazione di alcune linee, mentre per altre destinazioni si limiterà a diminuire la frequenza dei voli.

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(10 aprile) Produzione birra da primato nel 2018. Si è trattato di più di 21 milioni di ettolitri, in aumento quasi del 5% rispetto all’anno precedente, secondo dati diffusi ieri dalla Associazione ceca dei birrifici e delle malterie. Un incremento da attribuire in primo luogo alla crescita dell’export, soprattutto verso la Slovacchia e la Germania. Fuori dalla Ue, il principale paese destinatario della birra ceca è la Russia. Il consumo interno è salito lo scorso anno a 16,5 milioni di ettolitri, +2,9% (141 litri pro capite, tre in più del 2017). Nuovamente in calo il consumo alla spina nei ristoranti e nelle birrerie (36% del totale, due punti percentuali in meno del 2017). I cechi bevono più birra, ma meno nei locali e più a casa.

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(16 aprile) Repubblica Ceca 13% in Ue per crescita Pil. Nel 2018 ha registrato un incremento del 2,9%, come evidenziato dall’Ufficio nazionale di statistica. I tassi di crescita più elevati sono stati quelli di Irlanda, Malta e Polonia. I più bassi in Italia, Danimarca, Gran Bretagna e Germania. Il Pil ceco nel 2017 era cresciuto del 4,5%. Nel 2018 la crescita ceca è stata sostenuta soprattutto da consumi e investimenti. Si è indebolito invece l’effetto della domanda estera. Il problema principale della economia nazionale è stata la carenza di manodopera.

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(16 aprile) Produzione zootecnica: competitività in calo. La Repubblica Ceca diventa sempre più dipendente dalle importazioni di bestiame, carne e prodotti lattiero-caseari dall’estero, nonostante le sovvenzioni pubbliche, in costante aumento dal 2012. A osservarlo è l’ente supremo di controllo Nku, la Corte dei conti ceca. Gli allevatori cechi hanno ricevuto quasi 21 miliardi di corone di fondi statali dal 2015 al 2017, dieci miliardi dei quali provenienti da fondi europei. Le condizioni poste per la concessione delle sovvenzioni non evitano il rischio di abusi e sprechi.

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(25 aprile) Produzione automobilistica in calo. Gli stabilimenti cechi nel 2018 hanno sfornato 363.052 vetture, con una flessione del 3,8%. Lo annuncia l’Associazione delle industrie automobilistiche. Per quanto riguarda la Škoda Auto, la diminuzione è stata del 3% (231.280 i veicoli prodotti). Segno negativo anche per Hyundai, la cui produzione è calata a 73.000 veicoli (-12%). In aumento invece il consorzio Tpca (Toyota, Peugeot e Citroën), +5% a 58.772 unità. L’associazione produttori pensa essersi trattato di una flessione di breve periodo e prevede una ripresa già nel secondo trimestre.

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(26 aprile) Nuova via della seta, vertice a Pechino. A guidare la delegazione ceca, composta da cinque ministri e numerosi imprenditori, è Miloš Zeman, al suo quinto viaggio in Cina da quando nel 2013 è diventato capo dello Stato. Del suo seguito fanno parte in qualità di testimoni anche gli sportivi Pavel Nedvěd e Jaromír Jágr. In programma anche un colloquio con il presidente Xi Jinping. Zeman sollecita maggiori investimenti cinesi in Repubblica Ceca.

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(29 aprile) Biglietterie contactless in tutti i tram di Praga. Sinora i dispositivi erano attivati solo in alcuni mezzi. L’azienda trasporti pubblici della capitale, il Dpp, ha stipulato lo scorso novembre un accordo quadriennale con la società Banit (gruppo Čsob), che ha installato e messo in funzione le biglietterie sui tram della città, che sono più di 800, in cambio di una provvigione pari all’1,99% per ogni biglietto pagato.

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(1 maggio) Essere in Ue conviene, ma niente euro. Quattro cechi su cinque considerano l’appartenenza all’Unione economicamente vantaggiosa, ma solo uno su cinque è d’accordo con la possibilità di adottare la moneta unica. È quanto emerge da un sondaggio Stem, secondo il quale il 44% dei cechi non sa che la Repubblica Ceca in questi 15 anni ha ricevuto dai fondi Ue più del doppio di quanto ha invece pagato (1.300 miliardi di corone contro 565 miliardi). Fra gli euro-scettici la quota di chi non lo sa sale al 71%.

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(3 maggio) Conferenza internazionale a Praga su 5G. Vi partecipano i rappresentanti di 32 stati della Ue, della Nato e della Ocse, per parlare degli standard di sicurezza da osservare per la realizzazione della rete 5G. La conferenza è aperta dal premier Andrej Babiš. L’incontro si svolge a seguito dell’allarme lanciato dagli Stati Uniti sui rischi connessi al coinvolgimento di Cina e Huawei nella realizzazione della rete di quinta generazione.

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(7 maggio) Governo approva la Strategia nazionale per l’intelligenza artificiale. Con questo documento – sottolinea il ministro di Industria e Commercio, Karel Havlíček – la Repubblica Ceca si pone l’obiettivo di essere un paese modello in Europa. Fra le priorità indica la sicurezza e la difesa, così come l’industria e la produzione. 

Varie

(19 maggio) Karolína Plíšková vince gli Internazionali d’Italia. La tennista ceca si impone al Foro Italico di Roma contro la britannica Johanna Konta per 6-3 6-4. Grazie a questo successo sale al secondo posto del Ranking Wta. Per la Plíšková si tratta del secondo torneo di questa stagione dopo quello conquistato lo scorso gennaio a Brisbane.

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(19 maggio) La Liga allo Slavia Praga. La squadra della Capitale conquista lo scudetto, pareggiando per 0 a 0 a Ostrava e aggiudicandosi così il punto decisivo. È il quinto campionato che gli slavisti si aggiudicano dalla nascita nel 1993 della Repubblica Ceca, dopo quelli vinti nel 1996, nel 2008, nel 2009 e nel 2017. Il 19° considerando anche il periodo della Cecoslovacchia.