FacebookTwitterLinkedIn

50 anni fa
La nomina cardinalizia di Josef Beran

Josef Beran, il “piccolo prete cecoslovacco diventato Cardinale”, è stato un esempio di uomo dal grande coraggio, mitezza e forza d’animo a causa delle persecuzioni subite sia dal Nazismo, sia dal regime comunista. Nato a Plzeň il 29 dicembre del 1888, fu ordinato sacerdote a Roma il 10 giugno del 1911 nella Basilica di San Giovanni in Laterano. Il 22 febbraio del 1965, in occasione del concistoro, Paolo VI lo crea cardinale e Beran tiene un intervento nella fase conclusiva del Concilio Vaticano II sulla libertà di coscienza. Il nuovo Cardinale, che era giunto a Roma con una logora veste talare e con gli scarponi da montanaro, era ormai il simbolo degli ecclesiastici perseguitati dal comunismo, e il suo arrivo nella Capitale ebbe particolare risonanza su tutti i mass media occidentali che lo definirono “Il Cardinale dalla bocca chiusa” in seguito al suo rifiuto di rilasciare dichiarazioni contro il regime. Dal suo esilio romano Beran non avrebbe fatto più ritorno in patria, ma fu sempre vicino, attraverso varie iniziative, ai suoi connazionali oltre cortina. Morì a Roma nel 1969.