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Dal ponte di Praga ai ponti di tutta Europa, curiosità su un testimone dell’identità culturale europea

Visitando Praga, i turisti di tutto il mondo passano ogni giorno sul Ponte Carlo, simbolo della città. Su di esso si erge, fra le altre, la statua di un santo. Particolarmente cara ai Praghesi, secondo i quali toccarla porterebbe fortuna, la statua cattura l’attenzione dei visitatori per la storia, singolare e affascinante, del santo che ritrae.
San Giovanni Nepomuceno, martire boemo, morì infatti annegato dopo essere stato torturato e gettato nella Moldava, proprio dal Ponte Carlo nel 1393. Come molte altre storie praghesi anche quella del Santo alterna elementi di verità a tratti più leggendari. Sulla morte del santo non ci sono dubbi: egli fu fatto arrestare, torturare e uccidere dal re Venceslao IV, re di Boemia e Imperatore del Sacro Romano Impero. Sui motivi che portarono alla decisione del re, vi è una ipotesi, leggendaria e sicuramente più romantica, secondo cui Giovanni Nepomuceno sarebbe stato ucciso a causa del suo rifiuto di rivelare quanto la regina, di cui era confessore, gli confidava durante il sacramento. Leggenda o meno, l’immagine del santo si rifà al rifiuto di rivelare il segreto confessionale: spesso è raffigurato insieme a un putto che si porta il dito alle labbra in segno di silenzio. L’aureola, composta da cinque stelle, che rappresentano le cinque fiamme che circondarono il cadavere riemerso nel fiume, ma anche le lettere della parola “tacui”, in relazione al silenzio del santo.
Più fedele alla realtà sembra la versione secondo cui il martirio sarebbe conseguenza del conflitto di potere fra il re Venceslao e l’arcivescovo di Praga, di cui Giovanni era Vicario, a causa della volontà del primo di creare una diocesi nella Boemia occidentale. Accogliendo entrambe le ipotesi, la chiesa ha adottato il santo come simbolo del sacramento della confessione – contrastato dagli Hussiti e in seguito dai protestanti – ma anche delle persecuzioni dello Stato nei confronti della Chiesa.
Papa Benedetto XVI, in occasione della sua visita a Praga lo scorso settembre, ha ricordato come Giovanni e gli altri martiri boemi fossero vittime del tentativo dello stato di mettere a tacere la chiesa, vissuto anche in tempi recenti durante la repressione politica.
Per i cittadini di buona parte d’europa la statua del Santo colpisce la curiosità indipendentemente dalla sua storia, o dal contenuto simbolico. Più semplicemente molti ritrovano la statua che appartiene a luoghi familiari.
47 San Giovanni Nepomuceno sul Ponte Carlo a Praga
Seguendo la diffusione del culto del martire, soprattutto nel settecento, gli sono state dedicate numerose opere d’arte e statue poste sui ponti di molte città e paesi d’Europa. A Praga, dove troviamo la tomba nella Cattedrale di San Vito, e in Boemia, dove è il santuario di S. Giovanni presso Zelená Hora, – patrimonio dell’umanità. A Wroclav, in Polonia, come in Germania – dove c’è una splendida cappella nel cuore di Monaco – in Austria, Ungheria, Svizzera, Francia e in altri stati mitteleuropei.
Molte opere si trovano in Italia, dove il culto ha avuto grande diffusione e statue sono disseminate molte regioni Italiane.
A Venezia vi sono affreschi e quadri all’interno di chiese – più famosa la pala del Tiepolo in San Polo – e statue, compresa quella sul Canal Grande a Cannareggio. Per il suo legame con l’acqua Giovanni è anche diventato il patrono dei Gondolieri.
Troviamo statue a Milano, nel Castello Sforzesco e sui ponti dei navigli; sul ponte Vecchio a Pavia, a Vigevano, a Parma e in provincia, a Colorno. Ve n’era una sul ponte di S. Giorgio a Mantova, altre in Valtellina, a Trento, Verona, e Livorno.
A Roma, dove esiste un’ arciconfraternita di San Giovanni Nepomuceno, una statua è stata posta sul celebre e antichissimo ponte Milvio, teatro della conversione al cristianesimo di Costantino.
In Sicilia, a Stazzo, in provincia di Catania, Giovanni è Patrono e si celebra una famosa processione in suo onore. In Sardegna il santo è venerato a Romana, provincia di Sassari, dove è conservata anche una sua reliquia.
Molte statue sono in luoghi posti sull’acqua o segnati da tragedie legate a innondazioni: così a Finalborgo in Liguria, devastato da un’alluvione, e a Borghetto di Valeggio, prezioso borgo sul fiume Mincio. Da Bergamo, dove la statua campeggia sul torrente Morla nel centro città, un quadro di Franceso Cappella, allievo del Tiepolo, fu inviato a Longarone, paese veneto che fu, per tragica coincidenza, distrutto molto tempo dopo dall’onda di piena della diga del Vajont.
Giovanni Nepomuceno è quindi santo dei ponti, protettore delle acque, custode dei segreti della confessione, ma anche patrono d’Europa. Per molti infatti la diffusione del culto è stato un veicolo per la nascita di quell’identità comune che starebbe alla base dell’idea di Europa. Sicuramente, un santo familiare ai suoi cittadini.

Di Luca Pandolfi