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Paolo Ganz è uno scrittore, musicista e viaggiatore veneziano che ha dedicato a Praga questo suo libro. Armato di penna e taccuino, ci racconta la città come appare ai suoi occhi, in equilibrio su una fune tesa tra passato e presente. Per comprendere Praga bisogna percorrerla di giorno e di notte – forse più di notte che di giorno – senza fretta; camminare sotto i suoi portici e investigare tra le pietre dei lastricati delle sue strade dove è possibile ritrovare in una fessura una moneta perduta tanto tempo prima. Personaggi, luoghi e incontri compongono un affresco pronto a raccontare la magia della città sulla Moldava; perché Praga è forse il luogo in cui ci si può ritrovare e dove incontrare il nostro doppio, colui che non siamo mai stati o che non abbiamo mai avuto il coraggio di diventare. “Praga «paesaggio letterario», come la definì Claudio Magris, continua a esistere nel sogno proprio come l’avevano descritta le penne di Neruda, Hašek, Kafka o Hrabal; limpida più nel ricordo che nella reale sostanza, che raramente si discosta dalla bella città che rimane”.

Paolo Ganz,
Gli orologi di Praga,
Bottega Errante Edizioni, 2020
168 pp.