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Sulla riva della Vltava, a pochi passi dal centro storico, sorge il più antico centro sanitario della Repubblica Ceca, il cui nome è legato alle grandi personalità che fin dall’inizio ne favorirono lo sviluppo

Grazie a una recente iniziativa l’ospedale mira ad essere ancora più un prezioso punto di riferimento per gli stranieri residente e turisti

L’ospedale Na Františku di Praga, situato sulla riva destra della Vltava, offre assistenza sanitaria ininterrottamente dal XIV secolo. Pochi istituti, non solo in Repubblica Ceca ma in tutta Europa, vantano una simile tradizione.

La sua unicità ha varie cause. Innanzitutto è l’ospedale più antico del Paese. Fu Bohuslav di Olbramovice, ricco esponente della borghesia praghese, a fondare nel 1354 un ospedale per i poveri, noto come “špitál Bohuslavův”, l’ospedale di Bohuslav. Sorse nelle vicinanze della cappella gotica di San Simone e Giuda, consacrata dal vescovo di Praga Arnošt di Pardubice. Trasformata nel XVIII secolo in una chiesa primo barocca adatta a scopi ospedalieri, è tutt’ora interna al complesso e ospita concerti.

In secondo luogo il nome dell’ospedale è legato a grandi personalità della storia che fin dall’inizio ne favorirono lo sviluppo. Nel 1620 l’imperatore Ferdinando II lo cedette all’Ordine ospedaliero di San Giovanni di Dio, i Fatebenefratelli, per averlo sostenuto nella battaglia della Montagna Bianca, o forse perché si dice fosse grato a uno di loro per avergli salvato la mano ferita mentre il suo medico voleva amputarla. Mettendo in pratica il motto Per corpus ad animam, i fratelli si occupavano della cura dei malati e i più abili venivano inviati a studiare medicina all’università. Limitarono la cura ai pazienti uomini e costruirono una farmacia dove preparavano decotti e unguenti.

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(L’ospedale Na Františku sul lungofiume Dvořákovo nábřeží)

Secoli di trasformazioni e primati

L’ospedale fu più volte modificato e ampliato nel corso dei secoli. Finita la guerra dei trent’anni il conte Černín finanziò un’estensione a nord ma nel 1689 un incendio danneggiò la parte di nuova costruzione. Nel 1703 una donazione dell’imperatrice Maria Teresa permise all’edificio di crescere in verticale con l’aggiunta di un piano. La disponibilità di spazi aumentò rapidamente fino ad accogliere 90 pazienti rispetto all’iniziale ventina, o ai 55 del 1620 e a farne il più grande ospedale di Praga. Stupisce la precisione amministrativa dell’epoca. Si sa ad esempio che fino al 1714 l’età media dei pazienti era 26 anni, la diagnosi più frequente febbre e la causa di morte edematosi. Durante i lavori di metà Settecento fu terminata la facciata esterna, su cui spiccano statue di santi e rimasta in gran parte intatta fino ai giorni nostri, come una serie di altri elementi barocchi: la scalinata detta Miserere, i corridoi a croce, la meridiana o la fontana a otto lobi nel cortile interno. Nel 1908 l’imperatore Francesco Giuseppe visitò l’ospedale e gli offrì sostegno finanziario. Poco dopo Masaryk, Beneš e papa Pio XI trovarono la somma per gli ingenti lavori degli anni venti. Si costruì il nuovo ospedale, una struttura semplice a forma di E rovesciata, con la facciata e l’ingresso principali sul fiume. L’ospedale poté così accogliere un centinaio di pazienti in più divenendo la più grande struttura sanitaria a Praga e dintorni, con le sale operatorie e le dotazioni più moderne.

Infine l’ospedale Na Františku fece da sfondo a importanti momenti nella storia della medicina. Nel 1685 il professor Sebastian Kristian Zeidler effettuò la prima autopsia dimostrativa. Nel Settecento l’istituto divenne una solida base scientifica e di ricerca che attirava rinomati esperti quali Josef Plenciz, Antonín Sebald o Karel Arnold, sotto la cui direzione gli studenti di medicina svolgevano esercitazioni pratiche al letto dei pazienti. Fu un passo rivoluzionario e l’avvio di una collaborazione con la facoltà di medicina. Nel 1783 nacque la prima clinica per malati di mente e fu nominato direttore dell’ospedale Jan Theobald Held che qui curò Josef Dobrovský, storico padre della slavistica nelle Terre ceche.

Tra gli altri pazienti celebri dell’ospedale citiamo Václav Havel, che durante il regime qui venne ricoverato, dopo uno dei periodi di detenzione in carcere.

Nel 1847 il chirurgo Celestýn Opitz effettuò la prima operazione chirurgica in anestesia totale dell’impero austro-ungarico e di tutta Europa, intervento ricordato da una targa commemorativa sulla facciata dell’edificio. Altra data rilevante è il 1965, anno di fondazione del primo centro di rianimazione della Cecoslovacchia.

Durante la seconda guerra mondiale Na Františku funse da lazzaretto militare per i piloti della Luftwaffe tedesca. Nel 1945 i Fatebenefratelli ripresero la loro attività cercando d’inserire la struttura nel sistema sanitario che si stava sviluppando nel dopoguerra ma negli anni ‘50 l’ospedale finì integrato nella sanità socialista. 

Dopo la Rivoluzione di velluto, continua a essere una struttura efficiente e sempre più idonea agli standard della medicina moderna e dal 1992 è un’organizzazione gestita dal comune di Praga 1.

Un’ampia ristrutturazione interessa l’intero edificio: tutti gli ambulatori e i reparti sono dotati di attrezzature all’avanguardia, si sostituiscono il tetto e la sala caldaie, si ricostruiscono la cucina, il reparto di rianimazione e la zona di ricezione delle ambulanze nel cortile interno. Il comune investe molto per questa struttura sulle rive della Vltava ma purtroppo la vicinanza al fiume ha i suoi lati negativi: l’alluvione del 2002 interrompe i lavori e sottopone piano terra e sotterranei a ulteriori e pesanti riparazioni. Anche l’inondazione di giugno 2013 costringe l’ospedale a chiudere l’attività per qualche giorno e trasferire i pazienti in altre strutture.

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(Il chirurgo Tomáš Šebek e il suo libro Missione Haiti)

Il recente progetto di consultorio per gli expat

L’ospedale Na Františku è da sempre un punto di riferimento anche per gli stranieri. Data la sua posizione centrale, capita che i turisti o chi vive a Praga per motivi di lavoro ne richiedano i servizi. Al chirurgo Tomáš Šebek si deve la recente idea di fondare un centro medico dedicato proprio agli stranieri. Per saperne di più sull’iniziativa lo incontriamo all’ospedale, dove è parte dell’équipe medica. Nonostante i soli trentasette anni, il dottor Šebek vanta una ricca esperienza: lavora nel reparto di chirurgia, collabora a progetti internazionali, ha esercitato un anno all’ospedale di Dublino e partecipato alle missioni di Medici Senza Frontiere, ad Haiti e in Afghanistan. Ha raccolto le sue esperienze nel libro “Missione Haiti – Cinque mesi con Medici Senza Frontiere”, un racconto che ripercorre il periodo che vi ha trascorso nell’ambito di un progetto chirurgico. “Aggiornavo quotidianamente il blog con le mie vicende – spiega il dottor Šebek. – Questo diario è piaciuto così tanto ad amici e conoscenti in Repubblica Ceca che hanno insistito perché diventasse un libro”. L’idea di aprire un consultorio per gli stranieri all’interno di Na Františku è invece nata perché “per un anno ho vissuto a Dublino come expat – racconta il dottor Šebek, che si occupa in prima persona dei pazienti English-speaking. – So per esperienza com’è difficile capire un sistema sanitario diverso, scegliere il medico giusto e organizzare almeno le cure di base. La sanità ceca fornisce servizi comparabili a qualunque Paese occidentale, ma il sistema e le barriere linguistiche possono essere una seria limitazione per gli stranieri”. A promuovere quest’iniziativa, in collaborazione con il dottor Šebek, è anche Suor Veritas, sorella della Congregazione di San Carlo Borromeo, infermiera e psicologa che parla un fluente italiano. I nostri lettori la ricorderanno per l’intervista in cui tracciò un ricordo del periodo in cui assistette il presidente Václav Havel nei suoi ultimi mesi di vita. Per ora il consultorio è aperto due ore alla settimana e dà la precedenza agli interventi chirurgici d’urgenza ma il progetto è di allargare il team coinvolgendo esperti di ogni branca della medicina. Di certo i cittadini locali sono soddisfatti del normale servizio. Nell’ambito del concorso “Il miglior ospedale dell’anno 2009”, Na Františku si è piazzato al secondo posto in campo nazionale secondo le valutazioni dei pazienti. Una ulteriore conferma di come questo ospedale, per assistenza specialistica e qualificazione del personale, meriti senz’altro un posto degno di nota nel panorama della medicina ceca.

di Sabrina Salomoni