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L’allarme lanciato dal Nucleo Nazionale Antidroga sulla produzione, commercio e consumo di sostante stupefacenti sul territorio nazionale e la “guerra” dichiarata alla Polonia

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Una recente conferenza stampa tenuta dal direttore del Centro Nazionale Antidroga, Jakub Frydrych, ha lanciato un preoccupante allarme sullo status del commercio e consumo delle sostanze stupefacenti in Repubblica Ceca. La situazione non è nuova, visto che già alcuni sondaggi in passato avevano evidenziato come il fenomeno fosse in crescita. Quello che però risalta in maniera preoccupante dai dato forniti da Frydrych è la diffusione della produzione, spesso artigianale, delle sostanze illecite.
La droga venduta e consumata in Repubblica Ceca proviene molto spesso dall’interno del paese. Negli ultimi anni la polizia ha infatti scoperto diversi laboratori, più o meno a carattere familiare, che producevano sostanze illegali. La cannabis continua ad essere la sostanza stupefacente maggiormente venduta e consumata e la sua produzione è cresciuta considerevolmente negli anni. Viene ormai cresciuta, sempre più spesso, in condizioni artificiali, in piccoli laboratori o semplicemente a casa. La coltivazione domestica della cannabis è infatti relativamente semplice, basta cliccare su Google e cercare “come fare cannabis a casa” per trovare centinaia di pagine con descrizioni dettagliate. Con questi sistemi di abbrevia il ciclo di sviluppo e in poco tempo si ha della marijuana da immettere sul mercato.
Di piccoli laboratori di questo tipo ne sono stati trovati moltissimi lo scorso anno con un sequestro di oltre 25.000 piantine di marijuana.
L’altra sostanza stupefacente che occupa una gran fetta del mercato ceco è la pervitina, che fa parte della famiglia delle metanfetamine. Secondo la “Relazione annuale sull’evoluzione del fenomeno della droga in Europa” storicamente, il consumo di metanfetamina nell’Unione Europea è concentrato nella Repubblica Ceca, dove si calcola che vi siano il doppio di consumatori di metanfetamina/pervitina (20.300) rispetto ai consumatori problematici di oppiacei (9.700). Di recente la metanfetamina è diventata la droga primaria menzionata più di frequente tra le persone che per la prima volta fanno richiesta di trattamento sanitario in Slovacchia, mentre elevati livelli di consumo di metanfetamine sono stati scoperti anche in alcuni sottogruppi della popolazione in Ungheria. Nelle recenti relazioni Reitox, altri sette paesi (Danimarca, Francia, Lettonia, Slovenia, Regno Unito, Bulgaria e Norvegia) hanno riferito un aumento dei sequestri e/o del consumo di questa sostanza, perlopiù tra i frequenti avventori di club e feste. La metanfetamina è un potente stimolante che dà assuefazione e causa gravi danni al sistema nervoso centrale. In Repubblica Ceca questa droga viene realizzata facilmente in laboratori clandestini con ingredienti relativamente economici e facili da reperire, anche senza ricetta medica. Questi fattori contribuiscono a rendere la metanfetamina una droga con un elevato potenziale di diffusione.
La metanfetamina è comunemente conosciuta come “speed”, “ice”, “crystal” o “cranck”. Si tratta di una polvere cristallina bianca, senza odore e dal sapore amaro che può essere facilmente disciolta nell’acqua o nell’alcol. Questa droga è stata sviluppata agli inizi del secolo a partire dalla sua droga “madre”, l’anfetamina, ed è stata usata originariamente in decongestionanti nasali ed inalatori bronchiali. In Repubblica Ceca questa sostanza viene chiamata, come detto sopra Pervitina, secondo il nome coniato dall’esercito tedesco durante la Seconda Guerra Mondiale che faceva ampio uso di pastiglie di metanfetamina per i propri soldati al fronte.

Secondo un recente sondaggio, condotto tra la popolazione ceca di età tra i 15 e i 64 anni, sembra che il 37% di essa abbia fatto uso, almeno una volta nella vita, di sostanze stupefacenti. Mentre può risultare tutto sommato innocuo il consumo di marijuana, ciò che fa pensare è invece il dato riguardante il consumo di altre droghe che non siano la cannabis: il 17% della popolazione dichiara di aver fatto uso di extasy (il 10%), di funghi magici come la psilocibina e di altre droghe sintetiche come l’Lsd e la pervitina. Al contrario che nel resto dell’Europa occidentale, la cocaina è invece usata solo da una minoranza (il 2%), mentre sta quasi sparendo il fenomeno dell’eroina (1%).
Il dato di consumo di droga sale se viene presa in esame una fascia di età più ristretta, e la più delicata: quella dei teenager dai 16 ai 18 anni. In questo caso il 45% dei ragazzi dichiara di aver fatto uso, almeno una volta nella vita, di sostanze stupefacenti (senza specificare di che tipo).
Recentemente, il direttore del Centro Nazionale Antidroga, Jakub Frydrych, ha detto che la pervitina rappresenta attualmente il problema ceco maggiore nell’ambito dell’abuso di droghe. Fonti della polizia affermano che lo scorso anno sono stati scoperti 307 laboratori sul territorio per la produzione di tale stupefacente, in particolare nell’est del paese, grazie all’importanzione dai paesi vicini come la Polonia. Proprio l’intraprendenza dei particolari importatori polacchi ha spinto il coordinatore nazionale antidroga Jindrich Voboril, a chiedere al consiglio dei ministri di preparare al più presto una legge che cambi l’attuale normativa sulla droga che è vecchia di 13 anni, in modo da aggiungere una lista di sostanze legate alle droghe sintetiche che al momento non sono considerate illegali. Al momento in cui scriviamo, la legge, già al Senato, dovrebbe essere approvata nel mese di aprile 2011.
Alla fine del 2010 infatti, nelle città, in prossimità del confine polacco, sono apparsi negozi che vendevano droga sintetica sotto forma di souvenir. A Cesky Tesin cosi come a Ostrava o Opava questi negozi erano pieni di box o pacchetti chiamati Good Shit, Funky, Magic Apple, Vanilla Sky solo per citarne alcuni. Le droghe ufficialmente erano vendute come souvenir con prezzi che variavano da poche decine a qualche centinaio di corone con l’ipocrita dicitura di fare attenzione a non consumarle.
Come detto, molte delle droghe presenti sul territorio sono prodotte in Repubblica Ceca da piccoli laboratori. Ma accanto a questa produzione « familiare » vi è una ben più preoccupante e sviluppata catena di commercio della droga condotta dai cartelli di diverse etnie stabilite a Praga e che spesso usano questo paese non solo come posto dove piazzare le loro merci ma anche e soprattutto come testa di ponte verso quei paesi occidentali più ricchi, soprattutto Germania, Austria, Francia e Scandinavia.
L’eroina, ad esempio, viene importata in Repubblica Ceca dall’Afganistan attraverso i Balcani. Questo tipo di droga ha poco mercato in Cechia e infatti il paese rappresenta più una base da cui ripartire per i ricchi mercati dell’Ue.
Dai Balcani, in particolare dall’Albania, arriva anche l’efedrina, mentre i Vietnamiti negli ultimi anni stanno conquistando la supremazia sullo spaccio delle droghe sintetiche, tra cui proprio la pervitina, in quanto riescono a piazzarle a prezzi molto più bassi della concorrenza. La divisione etnica del commercio di sostanze illegali continua, infine, il suo viaggio etnico tra gli immigrati nigeriani, padroni, insieme ai balcanici, del commercio della cocaina a Praga.

Di Alessio Marchetti