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R.U.R. (Rossum’s Universal Robots)

Nato a Malé Svatoňovice, in Boemia, il 9 gennaio del 1890, Karel Čapek è stato un giornalista, scrittore e drammaturgo ceco. Assieme al fratello Josef elaborò i suoi primi scritti e, dopo il 1917, incominciò la sua carriera autonoma che sfociò ben presto in attività teatrale. R.U.R. (Rossum’s Universal Robots) è l’opera teatrale di Čapek che introduce nella cultura mondiale il termine «robot». Utopia planetaria, propone una riflessione sulle paure ancestrali dell’uomo novecentesco di fronte alla rapidità del progresso. La grande novità del dramma consiste nel ridurre al minimo la distanza tra creatura artificiale e umana. Il robot è infatti un operaio artificiale non meccanico, una replica semplificata dell’uomo: R.U.R. è perciò un grido d’allarme, un ammonimento alla società tecnologica. Sarà invece l’aspetto spettacolare e drammatico della lotta tra uomini e robot a catturare l’attenzione e a inaugurare un filone che avrà enorme successo lungo il ‘900.

Karel Čapek,
R.U.R. (Rossum’s Universal Robots),
A cura di Alessandro Catalano,
Marsilio: Venezia 2015,
pp. 176