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Le atmosfere del grande musicista attraverso la pittura di Vittorio Ferrarini e di Ferdinando Quintavalla

Un viaggio nel mondo di Giuseppe Verdi, non solo fra le scene delle opere del grande compositore di Busseto, ma anche nei paesaggi e nelle atmosfere della sua terra d’origine: l’Emilia. A proporlo a Praga, attraverso una selezione antologica dei loro quadri, sono stati due artisti, Vittorio Ferrarini e Ferdinando Quintavalla, entrambi originari di Parma e amici da tempo.

La mostra dal titolo significativo, “Terre Verdiane”, è stata ospitata dall’Istituto Italiano di Cultura, che ha messo a disposizione gli spazi, eleganti e quanto mai appropriati, della sua Cappella barocca e della Sala capitolare. L’inaugurazione si è svolta alla presenza dell’Ambasciatore d’Italia, Aldo Amati, e del Direttore dello stesso Istituto, Giovanni Sciola, nel corso di un evento che – come sottolineato – ha segnato anche l’avvio della nuova stagione di attività dell’Italský kulturní institut.

Ferrarini – “Imprenditore e Artista”, come egli sinteticamente si definisce – è un pittore che ha un legame particolare con Praga, città dove ha trascorso una importante parentesi di vita e di lavoro alla fine degli anni Novanta e l’inizio di questo millennio. È stato proprio durante il periodo vissuto nella “Città d’Oro” – pur impegnato in una intensa attività imprenditoriale – che egli ha riscoperto la passione giovanile per la pittura, decidendo così di non abbandonarla più. Da allora la sua vita è in buona parte consacrata all’amore per l’arte.

Negli ultimi dieci anni la sua carriera di pittore è stata tutta un susseguirsi di tappe significative, dalle prime mostre a Parma, per arrivare persino a Parigi, al prestigioso Carrousel du Louvre, dove sei anni fa sono state esposte due sue opere. Anche il pubblico praghese ha avuto modo di apprezzarne le qualità, grazie a due personali: la prima del 2008 e la seconda nel 2010, entrambe presso l’Istituto Italiano di Cultura. Una serie di opere di Ferrarini sono poi esposte in modo permanente a Praga, presso la sede del gruppo di imprese italiane IBC, in virtù della vecchia amicizia che lega l’artista a Giovanni Piazzini Albani, presidente di Ponte Carlo Holding.

Quella espressa da Ferrarini è un’arte tipicamente materica, legata alla terra, che egli spiega con le origini rurali della sua famiglia. “Vengo da una famiglia di contadini e anche io da ragazzo, durante le vacanze scolastiche, ero solito lavorare nei campi. Èproprio questa – non casualmente – l’atmosfera che esprimono le mie opere” come egli stesso ha detto.

La sua è l’arte di descrivere Madre Natura, “magari nella esplosione cromatica di un paesaggio contadino, infuocato dal sole” come ha scritto il critico Enrico Sgarbi.

Le opere esposte a Praga in questa occasione da Ferrarini ne sono state una ulteriore dimostrazione: protagonista la terra emiliana e verdiana, i suoi paesaggi verdeggianti e rigogliosi di frutti e campi di grano. Il tutto in 25 dipinti, quasi tutti di grandi dimensioni e di enorme effetto cromatico.

Per Ferdinando Quintavalla l’esperienza espositiva praghese è stata invece la prima in assoluto, nonostante in carriera abbia partecipato a numerose manifestazioni anche di livello internazionale, ottenendo lusinghieri successi sia di critica che di pubblico. Artista di notevole e riconosciuta capacità creativa, la sua carriera inizia sin da giovanissimo e oggi le sue opere si trovano in importanti collezioni private sia in Italia che all’estero.

Quintavalla è noto per essere un artista di meticolosa precisione. Lavora a una singola opera anche per mesi, riuscendo a raggiungere un effetto di particolare realismo, che qualche critico ha definito, in senso positivo, “quasi fotografico”.

A Praga ha presentato 27 tele: ventiquattro libere interpretazioni di altrettante opere di Giuseppe Verdi, e tre nature morte, “un genere che fa parte del mio repertorio pittorico, degli ultimi anni” come egli stesso ha spiegato. Durante l’evento di inaugurazione Quintavalla ha sottolineato soprattutto il rapporto di ammirazione che lo lega a Verdi, il che lo ha spinto a tradurre in immagini, in scenari teatrali, opere del grande musicista.

Non è un caso che nel 2003 l’Assessorato alla cultura del comune di Parma, in occasione della commemorazione dell’anniversario della morte di Giuseppe Verdi, ospitò – nella Galleria San Ludovico – una sua mostra dal titolo “Emozioni per Verdi”. Le stesse emozioni che Quintavalla ha voluto trasmettere al pubblico di Praga.

di Giovanni Usai